A# 02 Avignone
Si parte dalla ragionevole considerazione dell'impossibilità contemporanea di un'autentica fondazione della tragedia. Ciò nondimeno il modo della tragedia di presentare allo spettatore un nodo drammatico è ancora il modello insuperato per ogni intima rappresentazione umana. Allo stesso tempo si avverte, nel nucleo della tragedia attica, la struttura stessa delle sensazioni che rivelano, della condizione umana, qualcosa come una inappartenenza a questo mondo, a questa realtà. La nostra epoca e le nostre vite sono definitivamente fuori da ogni concezione tragica. Redenzione, pathos e ethos sono parole irraggiungibili, cadute nella più fredda delle astrazioni. II teatro che rispetto, ora, è un teatro di commozione. Si conclude che occorre considerare la tragedia come l'unico e degno concorrente che si debba avere. Aggiungo che occorre avere il coraggio di guardare il vero volto della tragedia. Perché non so ancora cos'è. Vedo il riflesso dell'oro come una rivincita sul tempo e sullo spazio. Vedo l'oro come il rappresentante del mondo della Concezione che vince sul mondo finito del destino.
Legenda dei termini e del sistema
II ciclo di lavoro prevede una prima base a Cesena, con l'autogenerazione di una catena di immagini (tragedia endo-gonidia) da cui si distacca una serie di spore che saranno raccolte in altre "basi". A loro volta le spore daranno vita a unità tragiche singolari. Queste unità (che, come sigla, assumeranno il nome della città che le ospita: Roma 09, oppure Madrid 12) ricadranno sulla "base" successiva. II processo non sarà quello delI'accumulazione, bensì quello della trasformazione vivente. A + B non sarà AB. A + B sarà uguale a C. La struttura generale è una sequela che prevede una trasmigrazione delle forme al proprio interno. II processo sarà di tipo evolutivo. Non avremo tanti spettacoli, non avremo un unico grande spettacolo. Quello che avremo sarà un organismo in stato di fuga. La velocità di reazione e di cambiamento della forma diventa una strategia necessaria a sostenere la portata di questa epoca.
Tratto dal programma di sala (Romeo Castellucci)
Foto di scena nella colonna centrale: 1, 2, 3, 5 © Luca Del Pia
Debutto
- Avignone, Festival d’Avignon, Baraque Chabran, 15 luglio 2002.
Crediti artistici
Regia, scene, luci e costumi: Romeo Castellucci. Composizione drammatica, sonora e vocale: Chiara Guidi. Musica originale ed esecuzione dal vivo: Scott Gibbons. Traiettorie e scritture: Claudia Castellucci. Con: Claudio Borghi, Claudia Castellucci, Cosma Castellucci, Diego Donna, Chiara Guidi, Luca Nava, Sergio Scarlatella, Silvano Voltolina e con la partecipazione straordinaria di Radu Marian. Direzione di produzione: Istvan Zimmermann. Realizzazione scenografica e oggetti di scena: Plastikart di Zimmermann & Amoroso. Interpretazione e realizzazione dei costumi: Gabriella Battistini. Robotica: PKLab- Robotics & Artificial Intelligence. Arco meccanico: Stephan Duve. Tecnici Macchinisti: Michele Altana, Salvo Di Martina, Mirco Pacini. Tecnico Luci: Luciano Trebbi. Fonici: Fabrizio Gambineri, Francesco La Camera. Assistenti macchinisti in sede: Raffaele Baraldi, Federico Lepri. Attrezzeria: Carmen Castellucci. Metallurgia: Mario Sirri. Assistenti di sartoria: Ida Cangini, Anna Collini. Collaborazione musicale: Promomusic. Materiale fonico: SONUS snc Roma. Traduzioni in inglese: Valentina Guidi. Traduzioni in francese: Jean-Louis Provoyeur. Fotografia: Luca Del Pia. Memoria videografica: Cristiano Carloni, Stefano Franceschetti. Cura: Valentina Alferj, Gilda Biasini, Cosetta Nicolini. Assistenti: Silva Buldrini, Andrea Francia. Economia: Elisa Bruno, Massimiliano Coli, Michela Medri. Consulenza, progettazione e gestione: Fulvio Liberatore, Marco Polizzi, Giovanna Fellegara, Thomas Consulting Group. Si ringraziano: la Dott.ssa Blanche Bellon e il Dott. Antonino Nicoletti dell'Istituto Pasteur, Sez. Immunopathologie Humaine, Parigi; la Dott.ssa Daniela Carlini, biologa; il Sig. Gianni Loi. Produzione: Socìetas Raffaello Sanzio, Festival d'Avignon, Hebbel Theater-Berlin, Kunsten Festival des Arts-Bruxelles/Brussel, Bergen International Festival, Odéon-Théâtre con il Festival d'Automne-Paris, RomaEuropa Festival, Le Maillon-Théâtre de Strasbourg, LIFT (London International Festival of Theatre), Les Bernardines con il Théâtre du Gymnase-Marseille. In collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione. Con il contributo del programma Cultura 2000 dell'Unione Europea

