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Pelle d’asino, 1996



Pelle d'asino. Dramma tratto dall'omonima fiaba di Perrault
 

Il carattere strano di questa fiaba viene risolto attraverso una progressiva apertura spaziale del punto di vista. Da una visione schiacciata, lo sguardo si allarga, anzi si allunga sempre più in lontananza. L'idea è quella di uno scavo, o di un ipogeo sottostante la vita diurna della città. Figure e animali strani si aggirano in questo posto ricco di incantesimi classici, come scomparse misteriose, apparizioni magiche e calate dall'alto per una messa in scena che si compone delle visioni del sogno, di enigmi di immagini e di allucinazioni. Lo spazio è abitato in tutte le sue dimensioni e comprende scenari di incredibile realismo e teloni dipinti a mano che recuperano le scene posticce dei teatri popolari dell'Ottocento italiano.
Tratto dal programma di sala

Foto di scena nella colonna centrale: 1, 2, 4 © Marco Caselli
 

 

Rispetto agli stereotipi moraleggianti del rapporto uomo-animale cui si ispirano gli apologhi dei favolisti di animali, il segreto di questo rapporto asino-uomo, se vuol essere davvero fecondo, se mira a scoprire più di una via e di una sorte per l'uomo, sarà piuttosto nello spezzare la gerarchia per la quale si usano gli animali con un interesse in fondo esclusivo al mondo dell'uomo e con un occhio soltanto analogico al mondo degli animali: sarà nel portare l'uomo all'asino, nella luce e nell'ombra dell'asino, anzi che l'asino nell'ombra dell'uomo. Più chiaramente: non è l'analogia il nodo del rapporto dell'uomo con l'asino ma... l'identità. Non è che si debbano argomentare cose dell'uomo attraverso l'animale bensì ravvisare, nelle profondità misteriose dell'animale, ttracce del volto proprio e finanche sembianze divine. Cosa malagevole e da pensare e da dire. Tranne forse a coloro, girovaghi e contadini e bambini, che hanno servato un legame intenso con la natura delle cose.
Tratto dal programma di sala (Rubina Giorgi)

 


Debutto

Cesena, Teatro Comandini, 30 aprile 1996.

Crediti artistici

Di Charles Perrault. Regia di Romeo Castellucci e Chiara Guidi. Con: Giunta Biserna, Adam Peter Brien, Carmen Castellucci, Claudia Castellucci, Paolo Guidi, Luisella Leonetti, Enrichetto Mozzoni, Ivan Salomoni, Paolo Tonti. Produzione: Socìetas Raffaello Sanzio in collaborazione con Teatro Bonci di Cesena. 


archivio storico
societas raffaello sanzio
1981-2006

il sito documenta l’attività della compagnia teatrale
dall’origine fino alla conclusione del suo impianto unitario