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Oratoria n.1, 1983



Oratoria n.1 Rimpatriata artistica

Per capire tutto un mondo basta uno sguardo ben piazzato al suo autore, tenendo conto –comunque – di una totale disponibilità all'immedesimazione. È vero, questo tipo di sostituzione permette un attimo di paralisi, che rende tutti gli amici irriconoscibili, perciò non si salutano più. Molto bella la frase che sento fortissimo che lei vuole dirmi: “Temo che i miei amici non ci capiscano”. Una frase seria perché è vera la faccenda degli amici che non capiscono e che per quella sera la sovraccaricano di responsabilità politiche e si coalizzano tutti quanti per parlar male di lei. Sento fortissimo che lei vorrebbe essere me, ma in un ambiente parecchio connotato, non certamente in senso generale, ecco. Essere me quando mi trovo fuori dalle dipendenze: quando si sa effettivamente che si è da soli. Soli sì, ma per esempio all'interno di una cucina di Modena.
Tratto dalla scheda artistica

Le Oratorie sono un modo della Socìetas Raffaello Sanzio di rivolgersi direttamente alla cronaca esistente. [...] Provocate da eventi particolari della cronaca, esse pongono parole di urgenza e di intraprendenza. Le Oratorie, in questo senso, non solo differiscono, ma rispondono a un processo compositivo per certi versi opposto a quello della creazione drammatica.

Tratto dalla scheda artistica di Oratoria n.7


Debutto

Roma, Lavatoio Contumaciale, 21 marzo 1983.

Crediti artistici

Libro di Claudia Castellucci. Con: Claudia Castellucci, Romeo Castellucci, Chiara Guidi, Paolo Guidi.


archivio storico
societas raffaello sanzio
1981-2006

il sito documenta l’attività della compagnia teatrale
dall’origine fino alla conclusione del suo impianto unitario