Kaputt Necropolis è un titolo il cui binomio tedesco-latino sta ad indicare un orientamento trans-storico. Nello spettacolo vi è infatti una compresenza di epoche e di civiltà che vengono accomunate in base a certi argomenti. Kaputt Necropolis è un affondo esistenziale nella civiltà etrusca; è l'abbandonarsi all'interno di un mondo sotterraneo per “mettersi in contatto” con le idee etrusche, lasciare far scattare certe telepatie di pensiero, immedesimarsi e – insieme – ragionare. È un rapporto – con la storia civile – emotivo, ma anche razionale: si attualizza il passato, ma non si cade nella psicologia romanzesca.
Tratto dalla scheda artistica (Skeleton)
Debutto
- Venezia, Biennale Teatro, Cantieri navali, 19 ottobre 1984.
Crediti artistici
Lingua “Generalissima” di Claudia Castellucci. Con: Claudia Castellucci, Romeo Castellucci, Chiara Guidi, Paolo Guidi.




