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Ahura Mazda, 1991



Ahura Mazda. Un capodanno di palcoscenico come puro apparire

 

Dell'Antica Persia proto-iranica è Ahura Mazda, "signore pensante", colui che illuminò Zarathustra nel VII a.C. e gli rivelò l'Avesta, che significa "testo fisso". Questa assoluta fissità impressiona, così come colpisce l'immobilismo delle forme della parallela arte sacra. Tutto è cristallizzato. Tutto è scritto. | È Ahura Mazda il dio supremo - e tuttavia non onnipotente - che "ha creato la felicità dell'uomo" e, di conseguenza, gli ha consegnato un libro e il mondo. [...] Ahura Mazda è un dio che rifiuta la sporcizia, le cose brutte e la morte, e qui finisce la sua potenza, rifiuta immediatamente la violenza e il sangue, cose che appartengono a Angra Mainyu, il dio sporco con il quale il creatore condivide un periodo di lotta, definito di "mescolanza", che dura dall'inizio del mondo fino al momento dell'apocatastasi che vedrà la vittoria definitiva del dio luminoso. [...] All'attore, che è sempre sordido e buio e retoricamente finto, tocca ora di compiere una mossa di salita che lo sollevi sulla verticale dell'arte, che lo porti verso l'infinita luce mazdaica, contemplata nel fuoco che arde in eterno. Che la finzione allora sia irradiata da questa luce impareggiabile, che sia rogo!
Tratto dalla scheda artistica


Debutto

Cesena, Laboratori Meccanici Comandini, 20 settembre 1991.

Crediti artistici

Regia, scene, vesti: Romeo Castellucci. Con: Chiara Guidi, Claudia Castellucci, Allegra Corbo, Giunta Biserna, Elisa Bartolini, Teodora Castellucci, Febo Del Zozzo, Stefano Cortesi, Romeo Castellucci. Cura: Gilda Biasini e Cosetta Nicolini. Produzione: Societas Raffaello Sanzio in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena.


archivio storico
societas raffaello sanzio
1981-2006

il sito documenta l’attività della compagnia teatrale
dall’origine fino alla conclusione del suo impianto unitario